A seguito dell’alluvione di Venezia del 1966 ed il successivo avvio di una seconda campagna di salvaguardia internazionale, la Convenzione del Patrimonio Mondiale ha istituito un Comitato per designare i luoghi da inserire nella Lista del Patrimonio Mondiale, ovvero un elenco dei beni del patrimonio culturale e naturale che vengono ritenuti di valore universale eccezionale in quanto applicazione dei criteri stabiliti.

Nel 2015, all’interno della Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO è stato inserito il sito “Palermo Arabo Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”, composto da nove monumenti, sette dei quali a Palermo, perchè presentano un Eccezionale Valore Universale per il loro stile architettonico unico e rappresentativo, in cui sono fusi insieme diversi elementi provenienti da diverse culture. Oltre questi siti, più ampie porzioni di città sono state escluse poiché non rispondevano all’epoca della candidatura ai requisiti di fruibilità, accessibilità, integrità e autenticità richiesti dall’UNESCO. Dal momento che la complessità e fluidità dei concetti di integrità e autenticità, sono state ampiamente affrontate dalla letteratura e sono state oggetto di numerosi dibattiti, il nostro progetto si propone proprio di fare luce su altri siti che, a nostro parere, meritano ugualmente, sebbene non siano caratterizzati dalla stessa qualità di univocità di linguaggio, e per altre qualità di entrare a far parte della lista del Patrimonio Mondiale.

In modo particolare, la nostra idea è quella di proporre dei luoghi di Palermo che, per la loro riconoscibilità da parte degli abitanti, i quali li considerano dei veri e propri simboli della loro identità, siano idonei ad essere considerati patrimonio da tutelare. Per questo motivo, il progetto è intitolato “Alter Ego. Palermo oltre l’UNESCO” e si concretizza in un libretto in formato A5 orientato in orizzontale. L’opuscolo si apre proprio con il logotipo pensato per l’iniziativa, che nasce a partire dal logo originale del sito della Palermo Arabo-Normanna e delle Cattedrali di Cefalù e Monreale: questo, infatti, presenta una serie di archi che si sovrappongono e si intersecano tra di loro, nelle cui zone di intersezione si collocano nove punti di colore, uno per ogni luogo considerato dall’UNESCO. Abbiamo quindi specchiato il logo, prima con un asse orizzontale, in modo da richiamare l’idea di riflesso rispetto ad uno specchio d’acqua, e poi rispetto ad un asse verticale, non solo per amplificare l’idea di specchio, ma anche per mettere in evidenza: per contrasto, i colori da noi proposti e le forme simili a dei visi che si collegano al concetto di Alter Ego. All’interno della slide introduttiva è contenuto l’insieme delle parole chiave utilizzate dalle istituzioni per riferirsi al sito UNESCO di Palermo, evidenziate tramite l’utilizzo del colore, mentre in nero ed in minor rilevanza sono presenti anche i quattro criteri chiave richiesti dall’UNESCO per la candidatura del sito.

Alla slide di introduzione dei monumenti appartenenti al sito, seguono, brevemente riassunti, i 9 monumenti inseriti nel Patrimonio Mondiale, con riferimento alle loro sagome bicrome. I luoghi da noi proposti, invece, presentano ciascuno una slide introduttiva con una grande immagine reale del luogo ed una pagina successiva con le illustrazioni del luogo, una sua breve descrizione e le nostre riflessioni in merito a quali criteri ci hanno spinto a considerarlo valido per la candidatura.

Il nostro libretto è pensato per essere fornito ai cittadini interessati all’interno di uno stand posto in ciascun luogo da noi proposto, con l’obiettivo di sensibilizzare all’apertura a nuove tematiche e nuovi criteri che nel nostro immaginario devono essere tenuti in considerazione al fine di rappresentare al meglio l’identità di Palermo e della Sicilia

La realizzazione di questo libretto è stata svolta durante il corso di Disegno Industriale - Antropologia degli Artefatti dell'Università degli Studi di Palermo insieme a Clara Di Bennardo Amato, Gioacchino Maranzano e Giuseppe Fisci.